martedì 25 maggio 2010

Convegno sul bullismo

  Sabato 27 marzo nel nostro Istituto si è tenuto un convegno sul bullismo, una giornata dedicata al tema della violenza giovanile con l'intervento della psicoterapeuta Stefania D'Atri, un'esperta del settore che ha stimolato il dibattito con una relazione sull'argomento. Erano presenti, oltre agli studenti, alcuni genitori, il dirigente dell'Istituto comprensivo, il dirigente dell'Istituto tecnico commerciale e una rappresentanza dei carabinieri, della polizia municipale e dell'Associazione di volontariato "Fraternità della Misericordia" di Senorbì. Naturalmente siamo stati supportati nell'iniziativa dalla dirigente del nostro Istituto, la prof.ssa Gabriella Epicureo. La scuola ha costituito un'équipe formata da docenti, alunni, genitori ed educatori con il compito di prevenire e contrastare qualsiasi forma di violenza giovanile all'interno della scuola. Il nostro blog verrà gestito dai ragazzi con la vigilanza degli insegnanti. L'iniziativa vuole incoraggiare il confronto soprattutto tra docenti, studenti e genitori. Per la giornata del 27 marzo sono stati preparati dai ragazzi alcuni elaborati che sono stati letti e premiati. La direttrice Raffaela Caria ha affermato che spesso il bullo e la vittima hanno in comune una solitudine di fondo e la difficoltà ad interagire con gli altri per cui l'atteggiamento violento del bullo può rappresentare la necessità di richiamare l'attenzione e di essere ascoltati. I ragazzi soffrono perché non sempre i genitori e le istituzioni riescono a trasmettere modelli positivi.

lunedì 24 maggio 2010

Io e il bullismo

  La violenza è un comportamento che viene usata con le persone più deboli, quelle che non si sanno difendere e sono molto paurose. Chi la attua non capisce che siamo tutti uguali e che è giusto rispettarci, non picchiarsi e non prendersi in giro. Mi è capitato di vedere fatti di questo genere nei luoghi pubblici, dentro la scuola e altri posti. Ho visto persone che si picchiavano e si insultavano in modo molto volgare mentre altre persone commettono atti di vandalismo. Anche il bullismo è una cosa che non dovrebbe esserci nella vita reale e non è come quando si scherza ma si feriscono gli altri e la persona che viene picchiata si sente molto male fino a non uscire più di casa. La notte può avere incubi o ansia. Gli atti di bullismo capitano più spesso dai 7 ai 16 anni sia da parte dei ragazzi che delle ragazze, di solito quest'ultime prendono in giro per il modo di vestirsi, di truccarsi o escludendo dal gruppo. A me è capitato di essere presa in giro per il modo di vestirmi, mi sono sentita una ragazza diversa dalle altre anche se ho cercato di difendermi. Si può superare tutto questo andando da uno psicologo o parlando con i genitori che ti danno consigli su come comportarsi oppure confrontarsi con gli amici.
(Mariana Gessa)

martedì 18 maggio 2010

"Il mio ottimismo si fonda sulla mia convinzione che ogni individuo ha infinite possibilità di sviluppare la non violenza".

Il mondo della non violenza proposto da Gandhi è un mondo che la maggior parte delle persone non conoscono visto e considerato i fatti di cronaca che si sentono in questi tempi. Da alcuni anni a questa parte poi si continua a parlare della violenza che sta coinvolgendo sempre di più i giovani e, in particolar modo, del bullismo. Questo fenomeno da molti viene considerato estraneo dato che questi non sanno neanche cosa sia un atto di bullismo. Si sente parlare spesso e volentieri nelle scuole di questa parola ma la maggior parte delle volte non se ne capisce il vero significato. Addirittura viene compiuto senza averne percezione. La violenza dei giovani si differenzia da tutte le altre. Di sicuro coinvolge determinate persone, in questo caso i giovani, ma la causa di tutto ciò è sempre e solo una: la supremazia dei forti sui deboli, quelli più indifesi. Si tratta di una violenza soprattutto psicologica: fanno più male i sentimenti e le emozioni che ti vengono ferite che un pugno in faccia. Il dolore fisico, dopo qualche giorno, ti può passare mentre quello psicologico può durare anni e anni come una cicatrice indelebile. In poche parole è più dura da sopportare. E allora come si può combattere tutto ciò? Di certo non combattendolo con la violenza: si provocherebbe altro inutile dolore. Le idee sono un'ottima arma per combatterla, ancora di più se è tra i giovani dato che in questi tempi è difficile trovare ragazzi che espongono le proprie riflessioni pubblicamente e sono capaci di farle capire a quelli che non sanno ancora a cosa stanno andando incontro. Forse è l'unico modo dato che le molte soluzioni che ci possono essere sono violente e quindi del tutto inefficaci. In fondo a cosa serve essere superiori ad altri? Tutti siamo uguali: eppure per qualcuno è difficile accettarlo. L'esempio di Gandhi, anche se il contesto storico è diverso, ci può aiutare a capire cosa fare e come comportarci. Le parole di Gandhi: <>, sono assolutamente veritiere e attuabili nel mondo dei giovani.
(Lorenzo Naitza )

Gal: "Sole grano terra"

  I nostri studenti hanno partecipato al concorso del Gal "Sole grano terra" nell'ideazione del logo del Gal SGT, organizzazione in cui rientrano componenti sociali, culturali ed economiche dei territori della Trexenta, Sarrabus, Gerrei e Campidano di Cagliari. Il concorso prevede quindi la realizzazione dell'idea grafica del logo con cui i Gal si presenterà ufficialmente in tutte le iniziative.
I nostri disegnatori: Arba Luciano, Schirru Alessandro e Carta Rossano (tutti della 3 A). Per Luciano e Alessandro un campo di grano durante la mietitura e per Rossano una mano che stringe un fascio di spighe.
Per tutti i concorrenti ( e sono tanti, abbiamo saputo)in bocca al lupo!!!!

lunedì 10 maggio 2010

Io e il bullismo

  La nostra scuola ci ha fatto vedere un film su Gandhi e su ciò che lui ha rappresentato nella storia del popolo indiano e dell'intera comunità. Egli, infatti, dopo gli studi in Inghilterra si era trasferito in Sudafrica dove aveva osservato tanta violenza che, naturalmente, rifiutava di accettare. Aveva quindi deciso di affrontare gli inglesi in India senza usare la violenza e, in questo modo, riusciva ad ottenere delle cose necessarie per il popolo indiano. Lui diceva sempre che dopo la sua morte si doveva continuare la non violenza in tutto il mondo. La mia riflessione sul film è che ho capito che Gandhi otteneva tutto quello che era giusto senza usare la violenza e che ognuno di noi nel nostro piccolo, nelle azioni quotidiane possiamo incominciare a cambiare il nostro modo di vivere praticando la non violenza e rispettando gli altri.
Nel mondo dei giovani c'è molta violenza che non porta da nessuna parte. Il bullismo è una forma di violenza e se ne sente parlare molto nelle scuole. La mia esperienza è avvenuta l'anno scorso quando prendevo in giro e reagivo alle provocazioni usando le mani. Ora come ora sto cercando di migliorare me stesso negli aspetti negativi. Prendevo in giro per divertimento e farlo stare male o isolarlo. La scuola adottava nei miei confronti provvedimenti seri ma non mi importava niente. Ritenevo che era giusto ed era sempre peggio sino a quando mi ero accorto che così stava andando male e mi sono arreso. Mi ero reso conto che piano piano mi sentivo solo, però con l'aiuto dei professori e della comunità ho capito che quella era una strada molto brutta e ora come ora mi sono pentito delle cose che ho fatto.

Io e il bullismo



  Mi chiamo Giovanni, ho 17 anni, sono un ragazzo vivace, pratico molti sport, i miei amici scherzano con me ma non quando non sono in vena. In certi momenti sono esuberante ma dopo mi tranquillizzo come un fiore. La mia classe è molto tranquilla, i compagni sono bravi, ridono, scherzano e vengono rimproverati quando fanno qualcosa di male: ad es. quando lanciano palline di carta. Mi sento accettato da loro perché mi cercano per giocare e per scherzare, come Gabriele: con lui ho un rapporto bellissimo perché ascoltiamo la stessa musica (Max Pezzali e 883. Lui ha un carattere più debole del mio e questo gli ha creato qualche problema con un compagno. Una volta sono intervenuto e gli ho detto di smetterla perché non è giusto comportarsi in quel modo. Il mio compagno Gabriele mi ha fatto ricordare me l'anno scorso quando sono stato preso di mira dalla classe e, in particolare, da un compagno. Una volta è capitato che all'ora della ricreazione eravamo fuori in cortile ed era una giornata di pioggia. C'era una sola pozzanghera e un compagno voleva spingermi dentro; io però mi sono difeso con una gomitata ma mi sono bagnato le scarpe. Quando sono tornato a casa l'ho detto a mio fratello che voleva lasciare la sua scuola e venire nella mia per difendermi. Ho deciso di dirlo ai miei professori che hanno preso provvedimenti contro il mio compagno: dopo non mi ha fatto più scherzi che non gradivo.Secondo me il bullismo non serve ma bisogna accettare le persone come sono. E' giusto anche che ognuno si prenda le sue responsabilità.

martedì 4 maggio 2010

Inizio attività del sito...


A partire dal mese di maggio iniziamo a pubblicare su questo sito alcuni argomenti connessi con l'attività della scuola in merito al bullismo e alle problematiche delle dinamiche giovanili. Non abbiamo la pretesa di risolvere questioni così importanti ma l'umiltà di volerne discutere con chi, come noi, tiene a cuore i ragazzi e il loro benessere.
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