La nostra scuola ci ha fatto vedere un film su Gandhi e su ciò che lui ha rappresentato nella storia del popolo indiano e dell'intera comunità. Egli, infatti, dopo gli studi in Inghilterra si era trasferito in Sudafrica dove aveva osservato tanta violenza che, naturalmente, rifiutava di accettare. Aveva quindi deciso di affrontare gli inglesi in India senza usare la violenza e, in questo modo, riusciva ad ottenere delle cose necessarie per il popolo indiano. Lui diceva sempre che dopo la sua morte si doveva continuare la non violenza in tutto il mondo. La mia riflessione sul film è che ho capito che Gandhi otteneva tutto quello che era giusto senza usare la violenza e che ognuno di noi nel nostro piccolo, nelle azioni quotidiane possiamo incominciare a cambiare il nostro modo di vivere praticando la non violenza e rispettando gli altri. Nel mondo dei giovani c'è molta violenza che non porta da nessuna parte. Il bullismo è una forma di violenza e se ne sente parlare molto nelle scuole. La mia esperienza è avvenuta l'anno scorso quando prendevo in giro e reagivo alle provocazioni usando le mani. Ora come ora sto cercando di migliorare me stesso negli aspetti negativi. Prendevo in giro per divertimento e farlo stare male o isolarlo. La scuola adottava nei miei confronti provvedimenti seri ma non mi importava niente. Ritenevo che era giusto ed era sempre peggio sino a quando mi ero accorto che così stava andando male e mi sono arreso. Mi ero reso conto che piano piano mi sentivo solo, però con l'aiuto dei professori e della comunità ho capito che quella era una strada molto brutta e ora come ora mi sono pentito delle cose che ho fatto. |
lunedì 10 maggio 2010
Io e il bullismo
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